Figlio mio, ti stalkerizzo io

keep calm and stalk your kids

Come stalkerizzare i propri figli con il cellulare.

Primo effetto collaterale del possedere il cellulare, è il rischio di poter essere perseguitati o, per essere più precisi: “stalkerizzati“.
Dentro ognuno di noi si nasconde una stalker seriale, più o meno dichiarata ed espressa.
Da quando i miei figli hanno il cellulare, adoro whatsapparli, chiamarli e sentire le loro vocine al telefono, mi fa sentire più vicino a loro anche quando sono lontani.
Purtroppo i gemelli (Qui e Quo) non si degnano praticamente mai di rispondere.
Penso sia intrinseco al loro essere maschi, non so, mi sfugge.
Cresce dei maschi è sempre un incognita, entrare nella loro testa e capire quello che dicono-vogliono-pensano è totalmente ed inesorabilmente fuori
alle mie illuminatissime capacità. Non so ancora se riderci su o piangere, nell’indecisione…mangio.

Tutto ciò alimenta una mia tendenza alla persecuzione che termina solo quando non ho un cenno si risposta, un segnale di fumo, qualche cosa!

Il mio stalkeraggio segue una strategia ben collaudata e funziona così:

  1. Whatsapp a Quo
  2. Stesso whatsapp a Qui (per non fare differenze)
  3. Whatsapp sulla chat “mamma&figli”. Ce ne è una anche “mamma&papà&figli” ma questa è usata solo per cose veramente gravi (le punizioni)
  4. Sms a Quo (non si sa mai che non abbiano il traffico dati attivo)
  5. Sms a Qui
  6. Telefonata a Quo
  7. Telefonata a Qui
  8. Whatsapp minatorio del tipo “non mi rispondete mai!”
  9. Sms minatorio del tipo “non mi rispondete mai!”
  10. Ripetere telefonata a Quo e Qui ogni 10 minuti fino a che non rispondono

Alla fine 8 volte su 10 ottengo un cenno, un’ombra di messaggio, poco più di un messaggio binario.
Considerando che il cellulare, per loro, è l’estensione naturale del palmo delle mani (se non di altro), vi lascio con una semplice domanda: perchè non mi rispondono?